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lunedì 6 maggio 2013



PIETRO  NENNI  A  FORMIA
Pietro Nenni, nato a Faenza in provincia di Ravenna il 9 febbraio 1891, é stato un grande uomo politico, convinto pacifista e ottimo giornalista. Nenni avrebbe voluto esercitare la professione di ceramista: nel 1907 era impiegato in una fabbrica di ceramiche a Faenza. Nel 1908 la fabbrica a seguito di una ristrutturazione licenzia molti lavoratori tra cui lo stesso Nenni, reo di aver aderito al grande sciopero agrario di Parma di quell’anno.
Voglio ricordare Pietro Nenni, poiché come molti altri personaggi della storia, della politica, dello spettacolo e dello sport, ha amato profondamente Formia. Nella nostra Città amava rilassarsi e passare periodi di vacanze. L'amicizia con il produttore teatrale formiano Remigio Paone portò Nenni a conoscere ed amare Formia, dove con la moglie Carmen era spesso ospite. Qui comprò un terreno e fece edificare una villa in località Vendicio, nei pressi del mausoleo di Cicerone, a ridosso della via Appia con vista sul Golfo.
Da ragazzo abitavo nelle prossimità della villa di Nenni e spesso lo vedevo passeggiare sulla litoranea o andare in bicicletta sull'Appia tra Formia e Itri. Quando chiedevo a mio padre chi era quell'uomo che spesso vedevamo passare sotto casa, mi rispondeva che era stato un grande partigiano e che aveva contribuito notevolmente alla costruzione della Repubblica del nostro Paese. Ho sempre nutrito una profonda ammirazione per quell'uomo, dall'apparenza schiva e solitaria, ma che ha sempre suscitato in me interesse e curiosità. Il mio avvicinamento al Partito Socialista Italiano all'inizio degli anni Settanta,  mi ha dato la possibilità di conoscere e parlare con lui.
Era un pomeriggio assolato di luglio, quando il mio amico Franco C. mi condusse a conoscere l'anziano Leader del nostro Partito.
Pietro Nenni e Franco C. erano amici da vecchia data, e quando arrivava a Formia, uno dei suoi primi pensieri era di telefonargli, per farsi aggiornare sulla situazione politica e amministrativa della Città.
Ci accolse con molto garbo e cortesia, Franco mi presentò dicendogli che molti giovani si stavano avvicinando al nostro Partito. Lui sorridendomi strinse la mia mano e mi carezzo il capo dicendo che il futuro del nostro Paese era nelle mani di noi giovani e che lui ormai anziano aveva già dato tutto il possibile. Ci sedemmo nel giardino, all'ombra del portico con vista sul Golfo. Dopo aver discusso sulla situazione politica del momento, volle metterci al corrente del suo stato di salute. Soffriva di una cataratta congenita e, guardandomi attraverso le spesse lenti, con quei suoi occhi di un intenso azzurro, mi disse : "Tu riuscirai certamente a distinguere bene il promontorio di Gaeta, io invece riesco solo a intravedere una velata sagoma adagiata sul mare". Prima di congedarci, ci mostrò il suo studio, la scrivania dove amava scrivere e dove erano adagiati una quantità enorme di libri, giornali e riviste. Sul lato destro della parete faceva bella figura un suo ritratto, di eccellente fattura, in parte coperto da pile di giornali. Ci salutò garbatamente, accompagnandoci insieme alla signora Carmen per un piccolo tratto del viale che conduce sulla via Litoranea, da dove eravamo venuti.
Antonio Proia, scrittore originario di Minturno, nel suo libro "Una militanza Socialista nel Sud Pontino", così scrive:  "Nelle pagine del suo Diario Nenni esprime una predilezione entusiastica di Formia e per il Golfo di Gaeta, come luogo della desiderata pace dello spirito, il suo otium meditativo e creativo. Nelle 2400 pagine dei tre tomi del Diario, pubblicato postumo a cura della figlia Giuliana e di Giuseppe Tamburrano, Presidente della fondazione Nenni, Formia viene citata ben 200 volte."
L'ho rivisto per l'ultima volta nel gennaio 1977, durante la cerimonia funebre celebrata a Formia per la morte di Remigio Paone. Fedele all'amicizia di una vita, non ostante l'età e la salute cagionevole, volle accompagnare a piedi, il feretro dall'uscita della chiesa di Santa Teresa fino al Largo Paone, dove il corteo proseguì in automobile diretto al cimitero di Castagneto.  Pietro Nenni morì a Roma il 1° gennaio 1980.   
Foto 01 - Pietro Nenni in bicicletta sull'Appia nei pressi del Mausoleo di Cicerone.
Foto 02 - Pietro Nenni nel cortile della villa di Formia in compagnia della moglie Carmen e con lo sfondo del colle Acervara.