IL PASSAGGIO DI DOMINIQUE VIVANT DENON A FORMIA
di Renato Marchese
Lo scrittore e incisore francese Dominique Vivant Denon (1747 – 1825), considerato uno dei precursori della museologia e della storia dell'arte nel 1782 è a Napoli, presso la corte di Ferdinando IV di Borbone come segretario d'ambasciata e poi come incaricato d'affari. Partecipò come assistente agli scavi archeologici di Pompei, rilevando importanti scoperte archeologiche.
Nel corso di un Grand Tour, che lo portò fino in Sicilia, così scrisse passando per la nostra terra:
“È a partire dai dintorni di Fondi, che sono, come vedremo, l'inizio del Regno di Napoli, che ci si può fare un'idea della bellezza e della ricchezza di tutto questo paese. Quasi dappertutto è possibile apprezzare l'abbondantissima vegetazione e la fertilità dei terreni, dovuta alla loro qualità e alla dolcezza del clima; tuttavia, l'abbandono in cui questi terreni vengono lasciati dagli abitanti rendono il soggiorno malsano. Questo si pensa quando si arriva a Fondi, poco distante dalle Paludi Pontine e da un importante lago: questo luogo è poco abitato, malgrado l'eccellenza delle sue produzioni e la possibilità di pescare nel suo lago le più belle anguille...
Mola di Gaeta è ciò che la natura può offrire di più ridente; così apparve ai Greci e ai Romani, e oggi è uno dei paesi che offre ancora molteplici occasioni di ricerca per Curiosi e Antiquari...
Dell'antica Formia, una delle città più importanti della Campania, dove parecchi celebri romani costruirono i loro luoghi di delizie, oggi non esistono che rovine. Essa era situata lungo la via Appia. La sua fondazione, così come la storia dei suoi primi abitanti, che i più famosi storici del passato, come Strabone, Plinio e Cicerone, fanno discendere dai Lestrigoni, risale a tempi antichissimi ed è oggetto di numerose leggende. La sua posizione sul bordo del mare, circondata da vigne apprezzatissime dagli antichi e da fertilissime montagne, è tra le più felici, ed è stata cantata da parecchi Poeti, e tra gli altri da Orazio e Marziale...
Sul lato destro di Mola di Gaeta, nei pressi dell'antica Formia, Cicerone aveva una delle più belle dimore, che per questo motivo era detta Formiano. Questo nome è divenuto celebre per la morte di questo grande uomo che venne assassinato all'età di 64 anni da Erennio e Popilio, centurioni inviati da Antonio. Si vede ancora, a qualche distanza da lì, a destra della via Appia, un'antica torre a tre piani di diverso diametro, e spogliata del suo rivestimento esterno, che alcuni credono essere stata la tomba di Cicerone... Sono pochi i viaggiatori che s'imbarcano a Mola di Gaeta per traversare il Golfo, e andare a vedere la Città e il Castello di Gaeta che si trovano a una lega di distanza...”
Nelle immagini tre acquerelli della seconda metà del XVIII secolo, custoditi in un museo olandese, opere di Abraham Louis Rodolphe Ducros (1748 – 1810) : l’esterno e l’interno del mausoleo di Cicerone e una veduta del “Golfe de Gaeta, prise de la maison de poste à Molo di Gaeta”, infine un ritratto di Dominique Vivant Denon del 1809, opera di Robert Lefèvre (Museo Nazionale del Palazzo di Versailles).
Nessun commento:
Posta un commento