martedì 1 giugno 2021
NICOLAS POUSSIN E IL MARTIRIO DI SANT'ERASMO
Il Martirio di S. Erasmo dipinto tra il 1628 e il 1629 da Nicolas Poussin (Les Andelys 1594 - Roma 1665), è un olio su tela di grandi dimensioni (cm. 320 x cm.186), raffigurante Erasmo vescovo di Formia mentre subisce il martirio, durante le persecuzioni di Diocleziano nel 303 d.C. Di questo dipinto sono noti almeno altri bozzetti, eseguiti dal Poussin come studio preliminare all'opera finale.
Un bozzetto, di cui non mi è dato di sapere le dimensioni, è custodito presso il National Gallery di Ottawa in Canada; un secondo, di dimensioni minori (cm.98 x cm.75,4), è custodito presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica, in Roma.
I due bozzetti non si discostano dall'opera definitiva se non per le dimensioni e per minime differenze, mentre sostanziali sono le differenze stilistiche. Il bozzetto di Ottawa è stato realizzato con pennellate rapide e con poche rifiniture; mentre il bozzetto di Roma è di buon livello, eseguito con fattura meno rapida, con chiaroscuri più intensi ma con le espressioni dei volti meno drammatici.
Nel 1630 Nicolas Poussin dipinge una nuova tela di maggiori dimensioni (cm.240 x cm. 307). Di quest'opera non se ne conosceva l'esistenza, fino a quando in una Biblioteca di fotografie e ritagli di studio tra il 1930 - 2000 ( Francine Clark Art Institute Records, Sterling e Francine Clark Art Institute, Williamstown, Massachusetts), non è stata rinvenuta una fotografia in bianco e inventariata al numero 723, con la didascalia "Dresda, Gemaldegalerie n. 723/ N. Poussin, Marter des H. Erasmus / VA Bruckmann, Munchen, 1902". La fotografia fu eseguita 1902 quando l'opera era custodita nella città di Dresda in Germania. Il bombardamento di Dresda da parte della Royal Air Force e della United States Army Air Force, avvenuto fra il 13 e il 14 febbraio 1945, fu uno degli eventi più tragici della seconda guerra mondiale. Tre bombardamenti a tappeto degli Alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda, causando una strage di civili e la distruzione di numerose opere di architettura e d'arte,tra cui il bellissimo dipinto di Poussin, che oggi purtroppo, possiamo solo ammirare in una fotografia in bianco e nero.
Nell'opera custodita in Vaticano, il pittore rappresenta il Martire in primo piano, un sacerdote che indica la statua di Ercole (l'idolo pagano che Erasmo aveva rifiutato di adorare, subendo per questo il martirio sulla pubblica piazza), un soldato romano a cavallo incaricato dell'esecuzione, il carnefice che estrae l'intestino, facendolo arrotolare intorno a un argano da marinai, un frammento di architettura classica e angeli che scendono verso la vittima, recando la palma e la corona simboli del martirio. Nel dipinto andato distrutto il sacerdote non indica la statua di Ercole, anche se la stessa è presente in alto a destra. Non sono presenti né gli angeli, né Il soldato a cavallo; i polsi del martire non sono legati da funi, ma da catene e le caviglie, libere nel primo dipinto, sono legate da funi del dipinto perduto.
Le due tele sono completamente differenti; quindi non ci troviamo di fronte ad un bozzetto od uno studio preliminare. Si tratta di un'altra vera e propria opera che il Poussin ha dipinto successivamente. Nel primo quadro, commissionato dal Vaticano, è probabile che gli furono date delle indicazioni ben precise, da lui attuate.
Successivamente ha dipinto il martirio come forse avrebbe voluto; ed è dimostrato dal fatto che, fino alla sua distruzione era custodito in Germania e non in Italia. Il secondo dipinto, che purtroppo possiamo ammirare soltanto in bianco e nero, a mio parere, è di migliore fattura e presenza scenica: evidentemente il Poussin lo ha sentito più suo e lo ha voluto rappresentare in una forma più realistica.
Le immagini sono nell'ordine: il dipinto custodito nei Musei Vaticani e quello distrutto.
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