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mercoledì 28 ottobre 2020

UNA CHIESA DI FORMIA RITROVATA: SANTA MARIA DELLE GRAZIE

di Salvatore Ciccone

(Seconda parte)

Dopo la trattazione sintetica della ricerca che ha condotto al ritrovamento della chiesa Madonna delle Grazie, si può ora procedere ad una più dettagliata argomentazione.

Le carte topografiche che hanno rivelato presenza del titolo e posizione dell’edificio rimontano al massimo a quella marittima redatta da Rizzi Zannoni nel 1785, quindi tre anni prima del passaggio di Percier. Questo non implica una coeva datazione dell’edificio, del resto ben più antico da quel che appare, ma per il fatto che in quell’epoca si verifica il salto di qualità nella cartografia verso la più fedele rappresentazione dei luoghi. In questa carta una chiesa è indicata con un simbolo, una croce greca, posto aderente sul lato monte della via Appia in corrispondenza della foce del fiume di Giànola. Espressamente derivata da quella è una carta nautica inglese del 1790, che invece della croce pone un simbolo corografico di un edificio ecclesiale. In entrambe non vi è menzione del titolo che invece compare nell’ulteriore affinamento topografico della carta napoleonica di Tardieu del 1806 con il toponimo “Le Grazie”: l’edificio nella medesima posizione è formalmente specificato con un rettangolo allungato; lo stesso compare nella mappa disegnata da Pasquale Mattej nel 1852, evidentemente su una base topografica borbonica, con in più posta davanti, l’imbocco della via che sappiamo essere intitolata alla Madonna delle Grazie, quindi l’edificio esistente individuato. 

La situazione topografica è esattamente definita nelle mappe catastali risalenti alla fine dell’Ottocento, ma divise tra i due comuni allora di Formia a valle dell’Appia e di Marànola nella parte a monte, territorio questo dove insisteva la chiesa. 

Contrariamente a queste attendibili mappe, nelle prime carte topografiche militari l’edificio non compare e questo perché derivate da una precedente cartografia ‘piemotese’ ancora avulsa della precisa specificazione strutturale, sebbene recuperata negli aggiornamenti di metà Novecento.

Insomma l’edificio rispondente ad una chiesa è chiaramente individuato nelle mappe, in considerazione poi del fatto che davanti ad esso traeva origine la via Madonna delle Grazie che attraversa il sottostante declivio, fino alla spiaggia del mare presso la foce dominata dall’omonima torre sull’appendice del promontorio detta prima anche “della Chiaia”.

Della chiesa certamente si possono avere notevoli informazioni sulle caratteristiche e sulle pertinenze da diplomi o atti d’archivio, ma essi non sono determinanti alla sua individuazione ben precisata dalle mappe e convalidata da altri fattori fisici derivati dalla sua peculiare pianta e di cui tratterò nella prossima parte.

Resta infatti in questa circostanza vivo il sentimento nel ricercare questo sacro edificio alla Vergine delle Grazie, quasi come preghiera di dissolvere le tenebre di questo difficile momento. 

 

IMMAGINI







 

1 – Carta marittima di Rizzi Zannoni del 1785, dove la chiesa è indicata da una croce sul bordo della via Appia.

2 – Carta nautica inglese del 1790, dove la chiesa è indicata nel medesimo luogo della precedente con un simbolico edificio ecclesiale.

3 – Carta napoleonica di Tardieu del 1806, in cui è specificato il toponimo “Le Grazie” e il sottostante edificio rettangolare.

4 – Mappa disegnata da Pasquale Mattej nel 1852 dove si aggiunge la viabilità campestre in relazione al medesimo edificio individuato come chiesa.

5 – Stralcio di mappa catastale del comune di Marànola di fine Ottocento con l’edificio della originaria chiesa sul bordo della via Appia.

6 – Stralcio di mappa catastale del comune di Formia di fine Ottocento corrispondente a quello di Marànola, dove l’edificio individuato corrisponde alla via Madonna delle Grazie.

 

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