mercoledì 25 agosto 2021
UN VENTAGLIO DA MOLA
Il ventaglio ha antichissime origini che probabilmente risalgono al V secolo avanti Cristo. Con sicurezza fu utilizzato nella civiltà egizia e successivamente in quella greca.
Da sempre considerato un oggetto ad uso prevalentemente femminile, con gli anni divenne accessorio indispensabile per l’abbigliamento. Celebrato da artisti di ogni epoca è stato raffigurato in molte opere d’arte e tanti capolavori artistici, soprattutto vedute e paesaggi, sono stati riprodotti a gouache o acquerello sulle sue “pagine” pieghettate.
Corredati di stecche interne e guardie in madreperla, avorio o tartaruga, sono oggi oggetti ricercatissimi dai collezionisti.
Il ventaglio è stato un oggetto complementare spesso presente nella pittura classica a testimonianza del raffinato gusto di un’epoca passata che distingueva l’alta aristocrazia dal popolo.
La peculiarità del ventaglio artistico riveste lo stesso valore di un dipinto su tela poiché oltre ad essere realizzato, come una tela, in un solo esemplare si pregia di contenere una manifattura artigianale di altissimo livello, con montature che vanno dall’avorio alla tartaruga, alla madreperla e persino ai metalli preziosi come l’argento e l’oro, con la presenza anche di perle e pietre preziose.
Nel XVI secolo raggiunse il massimo splendore divenendo l’accessorio più importante dell’abbigliamento femminile, tanto da rendere inadeguata la presenza di una dama nelle corti priva del ventaglio. Veniva utilizzato anche per celare espressioni del viso, per nascondere momenti di timidezza o per comunicare con il sesso maschile per mezzo di un vero e proprio codice di segnali che avevano come protagonista il ventaglio posizionato differentemente sul viso delle dame.
Il ventaglio incontrò il massimo splendore quando Enrico II di Francia sposò Caterina de Medici che fece diffondere questo nuovo accessorio anche in terra francese. Ebbe un successo di enorme portata tanto che tutte le categorie artigiane di falegnami, restauratori, profumieri e pittori vari, ne vantarono in breve tempo la paternità. Ci volle un editto di Luigi XIV che nella seconda metà del XVII secolo decretava la nuova professione del “Ventagliaio”
Vi presento un esemplare particolarmente interessante, sia per la sua rarità che per il suo stato di conservazione. Si tratta di un bellissimo ventaglio realizzato verso la fine del secolo XIX, forse unico nel suo genere. Su una delle pagine è dipinta una gouache raffigurante una veduta di Mola, (palesemente ispirata al dipinto di Hackert): poiché era in uso dipingere vedute solo di grandi e importanti città, la veduta di Mola rende ancor più raro e prezioso il ventaglio. Le stecche interne e le guardie realizzate in tartaruga ne impreziosiscono il valore artistico e commerciale, la sua apertura massima raggiunge i cinquanta centimetri.
Al retro un trittico della città di Sperlonga, anch’essa piccolo centro marinaro ubicato nella parte settentrionale del Regno di Napoli. Il borgo marinaro al centro tra la torre Truglia e la grotta di Tiberio
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