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lunedì 4 luglio 2022

UN “GRAFFITO” DI PASQUALE MATTEJ A VENTOTENE - Di Salvatore Ciccone e Renato Marchese -
L’1 luglio, a pasto concluso intorno le ore 14, andava in onda per il TG 2 “Sì, Viaggiare” un servizio sull’isola di Ventotene che attirava la mia attenzione per la parte riguardante le vestigia romane di Villa Giulia. Di esse come di tutta l’isola non ho alcuna contezza non essendoci purtroppo mai andato, cosa che mi duole e mi imbarazza non poco. L’interesse verso l’esposizione delle rovine fatta dall’Operatore del locale Museo Archeologico, mi richiamava quanto scritto da Pasquale Mattej in “L’Arcipelago Ponziano”, articolo a puntate sulla rivista “Poliorama Pittoresco” del 1847 poi tradotta in monografia con immagini di sua mano dieci anni dopo. In particolare ricordavo il paragone da egli fatto per una scala voltata tra questa villa e quella di Formia sul promontorio di Giànola, trattata in quella stessa rivista nel 1845 e che citava in nota: insomma mentre seguivo il programma si era istituito un parallelo con i pensieri del Mattej. In questo particolare stato di attenzione, il servizio televisivo si concentra sulle cisterne romane, riserve di acqua piovana, bene prezioso e indispensabile allora per abitare l’isola. Sulle loro pareti nelle epoche a noi più prossime mani ingenue avevano lasciato raffigurazioni e quelle dei più dotti delle scritte, allorché in rapide inquadrature per due forse tre secondi, a pieno campo appare l’autografo “Pasquale Mattej 1847”. Sorpreso e avvinto, immobile, quell’immagine si era fissata con automatismo fotografico anche perché combaciata alla firma e alla grafia di Mattej che ben conosco, per giunta apparsa proprio nel rivivere le sue esperienze. Disorientato in un primo tempo, subito mi sono attivato per reperire informazioni sul luogo, sul Museo e sul suo Responsabile; poi ho deciso di ricorrere a Rai Play. A questo punto, per praticità e per lo spirito di collaborazione che mi accomuna in questa materia, ho telefonato a Renato, informandolo dell’accaduto e per rintracciare il filmato con sua pure grande gioia. Non passa un’ora che su Whatsapp mi invia l’immagine anelata, con tutta la carica emotiva e il valore testimoniale in essa riposta: essa fissa su due righi il nome del Nostro e sotto la data “8 luglio 1847”, dunque proprio in questo inizio di mese, 175 anni fa. Ciò corrisponde a quanto scritto dal Mattej, partito da Gaeta il 4 luglio per portarsi a Ponza e poi alle isole circonvicine nel cimento di un’opera appassionata, della quale lascio a Renato fornire una nota.
Questo “graffito” tracciato con una matita o un pastello sull’antico intonaco oggi verrebbe considerato un atto vandalico, ma in passato era invece di uso comune nelle poche persone istruite che intendevano così unire la loro presenza ed estasiata partecipazione alle eterne opere degli antichi; così i tanti autografi degli illustri architetti del Cinquecento che di più insigni opere intesero accoglierne il lascito. Un messaggio dunque lasciato dal nostro illustre concittadino formiano, che ci richiama al significato delle testimonianze del passato inscindibili dal nostro vissuto, dalla nostra sfera emotiva; un fatto questo della cui la personale sensazione e interpretazione interiore mantengo riservata. - Salvatore Ciccone -
Il “nostro” Pasquale Mattej, il 4 luglio dell’anno 1847, all’età di 34 anni, si imbarcò dal porto di Gaeta diretto a Ventotene, dopo aver nello stesso anno soggiornato a lungo sull’isola di Ponza. I frutti di questi viaggi nelle isole Pontine, furono le sue “Memorie storiche descrittive ed artistiche dell’arcipelago Ponziano - Dedicate agli artisti ed ai cultori della Storia Patria”, pubblicate a puntate sul periodico Poliorama Pittoresco, dal n. 14 dell’anno 1855 al n. 28 dell’anno 1856, edito a Napoli da Filippo Cirelli. Le stesse Memorie, riunite in unico volume, furono pubblicate l’anno successivo dal medesimo Editore. 
Sorta dall’eruzione di un vulcano sottomarino avvenuta alcuni milioni di anni fa, l’isola di Ventotene, gioiello delle Isole pontine, di forma irregolare, si estende da levante verso ponente per circa 2700 metri, con una ampiezza che raggiunge nel punto più largo gli 850 metri circa. 
Ventotene, anticamente chiamata Bentienti, Bitente, Pontatera, Pandataria, Ventoniana e Vandotena, era abitata già fin da epoca romana. La storia ce la ricorda come luogo di esilio e deportazione di donne illustri, divenute scomode per i propri parenti. Vi morì di stenti Agrippina moglie di Germanico, Ottavia moglie di Nerone e la bellissima Giulia, figlia di Augusto esiliata con sua madre Scribonia. 
Distante da Ventotene circa 1400 metri, insiste l’isolotto di Santo Stefano, le cui coste si estendono per circa 1840 metri; raggiunge la sua altezza massima di circa metri 85. Conosciuto per aver ospitato fino al 1965 un famoso carcere, su progetto dell’architetto Francesco Carpi, fu fatto edificare da Ferdinando IV di Borbone. L’enorme penitenziario, inaugurato nel mese di luglio dell’anno 1795, ospitò, oltre a prigionieri per reati comuni, anche oppositori del regime fascista, tra i quali Sandro Pertini, Giorgio Amendola, Giuseppe Romita e Umberto Terracini. 
In questi suoi viaggi all’arcipelago ponziano, oltre agli scritti, il Mattej ci ha lasciato 42 disegni ed alcuni acquerellati, conservati nella Biblioteca Vallicelliana di Roma, che raffigurano costumi, folclore, monumenti e panorami delle isole, da cui vennero incise dallo stesso autore le litografie a corredo degli articoli pubblicati nel Poliorama Pittoresco. 
Concludo questo breve omaggio alla bella isola di Ventotene trascrivendo l’ultima frase delle memorie scritte dal Mattej: “... Ancora pochi altri istanti, e le isole di Ventotene e Santo Stefano confuse nell’aereo orizzonte non erano per me che una memoria ed un sogno del passato!” Nelle immagini alcune litografie del Mattej pubblicate a corredo dello scritto del Poliorama Pittoresco. - Renato Marchese -
Didascalie : 1 – Graffito autografo di Pasquale Mattej su una delle pareti della cisterna romana di Ventotene. 2 /3 – Interni della cisterna dove si trova il graffito autografo di Pasquale Mattej. 4 – Il porto di Ventotene. 5 – Avanzi di un antico bacino. 6 – Avanzi della casa di Giulia. 7 – L’isolotto di Santo Stefano. 8 – Ventotene vista da Santo Stefano

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